Allarme pentole antiaderenti: se sono così sono pericolose, cosa contengono

Occhio alle pentole antiaderenti, non bisogna trascurare questo pericolo e pensare al più presto alla sostituzione.

Nelle cucine di casa si trovano numerosi utensili, necessari per svariati usi dalla cottura alla conservazione dei cibi. Molti sono fatti in plastica o in leghe metalliche adatte alla preparazione degli alimenti e offrono tutte le garanzie chimiche e fisiche per i consumatori. Ma come tutti gli oggetti domestici questi utensili sono sottoposti all’usura del tempo.

padella antiaderente
Allarme pentole antiaderenti: se sono così sono pericolose, cosa contengono – capitaleroma.it

In particolare occorre prestare attenzione particolare alle pentole e padelle, soprattutto se antiaderenti. Si tratta di una tipologia di utensili largamente utilizzata, perché pratica e di costi più abbordabili rispetto a modelli in acciaio inox o simili. Le pentole antiaderenti hanno la caratteristica di essere molto resistenti alla fiamma e di consentire una cottura senza attaccare cibi sul fondo. Ma come detto occorre attenzione.

Pentole antiaderenti, il rischio che si corre

Le pentole antiaderenti devono la loro resistenza termica al teflon, il nome commerciale di un composto chimico, diffuso fin dagli Quaranta del XX secolo. Senza entrare troppo in particolari tecnici si può dire che il teflon appartiene a una famiglia di composti più vasta, nota come PFAS (sostanze perfluoroalchiliche).

Questi prodotti hanno delle caratteristiche fisiche e chimiche molto particolari e sono largamente utilizzati per molte produzioni industriali e di largo consumo dagli utensili per la casa ai tessuti, dai detergenti ai contenitori di cartone per la pizza. La loro fortuna si spiega con la resistenza al calore, con l’impermeabilità, con la stabilità chimica e fisica.

donna indica padella graffiata
Pentole antiaderenti, il rischio che si corre – capitaleroma.it

Sono composti sui quali si è prestata molta attenzione in questi ultimi anni dopo i danni causati alle falde acquifere in molti paesi dagli Stati Uniti all’Italia (particolarmente colpito il Veneto). Per le loro caratteristiche sono sostanze particolarmente durature, con tempi di degradazione chimica lunghissima e per questo in grado di contaminare gravemente l’ambiente. Sono note note anche per la capacità di accumularsi negli organismi.

Gli effetti sulla salute umana di questi prodotti sono dimostrati da molti studi e non lasciano margini di dubbio. I PFAS determinano malattie e disturbi a carico del fegato, del sangue, dei reni. La loro presenza negli organismi è collegata all’insorgere di tumori, disturbi del sistema immunitario, riduzione della capacità riproduttiva, danni alla tiroide, al fegato, al cuore e così via.

Per quanto riguarda il teflon delle padelle antiaderenti gli ultimi studi tendono a rassicurare i consumatori, ma bisogna prestare attenzione. I rivestimenti di teflon devono essere intatti e in buone condizioni. Solo così si evitano i rischi di rilascio negli alimenti in cottura.

Una padella antiaderente rigata o graffiata non è più utilizzabile, proprio per il pericolo di rilascio di elementi chimici potenzialmente dannosi. Quindi deve essere necessariamente sostituita, per evitare il pericolo di esposizione a questi composti.

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