Il 2025 porta con sé diversi dubbi fiscali per tutti coloro che vogliono acquistare beni o servizi: quando è necessario il pagamento misto.
Siamo addentrati da poco nel nuovo anno e la nuova Legge di Bilancio si sta facendo man mano sentire nella vita di ogni cittadino. Non si tratta solamente di adeguamenti all’inflazione e incrementi nelle entrate, ma tutto ciò che concerne la parte fiscale dei pagamenti.
L’obiettivo dello Stato è ben chiaro: ridurre al minimo l’evasione fiscale in un Paese dove il cittadino medio pare avercelo di ‘vizio’. Alcuni danno la colpa alle tasse insostenibili del Bel Paese, altri alle obbligazioni delle banche nel gestire il denaro. Ad ogni modo, anche quest’anno è stato fatto un quadro della situazione, dove come protagonisti vediamo i pagamenti non tracciabili: mezzi che spesso escono dal controllo delle casse dello Stato.
Pagamento misto: di cosa si tratta e chi può effettuarlo
Tra le tante novità del 2025 a livello fiscale, non rientra il tetto al contante. Il motivo? Se gli altri anni hanno visto un’oscillazione di questa somma fino ad una riduzione netta, quest’anno il limite di pagamento in contante rimane a 5.000€. Ciò significa che non si possono – per legge – effettuare pagamenti non tracciabili per soglie oltre 4.999,99€, non un centesimo in più, non uno in meno.
Ecco, considerando questo limite, viene ovvio pensare che non si può acquistare, per esempio, un’auto in contanti a meno che la cifra non sia inferiore ai 5.000€. E qui qualcuno potrebbe argutamente pensare: “ma se pago una parte con bonifico e l’altra con i contanti”? O: “se pago in contanti ma in due trance?” Qui si apre un capitolo.
La legge parla chiaro, o quasi. Dilazionare il pagamento in contanti per dissuadere il limite non è uno stratagemma ammesso per legge, in quanto è da considerare l’importo totale dovuto per ogni prestazione. Ma, c’è un ma. In molti casi ci si può avvalere della rateizzazione, quando prevista dal contratto o dall’uso commerciale.
Facendo un esempio pratico, se si stipula un accordo con il professionista per rateizzare in contanti il prodotto o servizio con specifiche scadenze, è sufficiente che la singola rata non superi il tetto massimo. Lo stesso nelle procedure commerciali, in cui si può pagare ratealmente in base all’avanzamento dei lavori. Insomma, i casi sono molteplici e la legge tutela questo sistema. Di regole ce ne sono poche e una delle più ferree riguarda il fatto che le rate devono essere distanziate almeno una settimana l’una dall’altra.
Se non si può fare altrimenti, è sempre possibile un pagamento misto: 4.999,99€ in contanti e la parte restante con un mezzo tracciabile. Tuttavia, c’è da considerare che in questo caso, versare sul conto somme ingenti non tracciate senza una reale motivazione potrebbe destare le attenzioni del Fisco. Dunque, sebbene non sia mediamente un problema, è sempre bene agire con cautela e criterio. Naturalmente è possibile scegliere il mezzo che più si preferisce, inclusi assegni (non trasferibili) e vaglia.