Buoni fruttiferi che cadono in prescrizione: un incubo per molti. Qual è il tempo massimo

La prescrizione rappresenta lo spauracchio principale in relazione ai buoni fruttiferi per molti cittadini italiani. Ecco qual è il termine massimo da conoscere e da tenere attentamente in considerazione.

Come è noto, allo stato attuale delle cose Poste Italiane rappresenta una istituzione nella vita di tutti quanti noi. La sua proposta, infatti, è talmente varia ed ampia che chiunque può trovare gli spunti utili per la nostra vita. Spazia, infatti, dal classico servizio postale di missive et similia ed arriva fino a prodotti di natura economica e finanziaria. Come, per l’appunto, conti correnti o bancari fino ad arrivare ai buoni fruttiferi. Ed è proprio questa ultima tipologia di prodotti che andiamo a puntare i riflettori in maniera dettagliata.

Insegna Poste Italiane
Buoni fruttiferi che cadono in prescrizione: un incubo per molti. Qual è il tempo massimo. Credits: Ansa foto (capitaleroma.it)

Come è noto, si tratta di prodotti che producono degli interessi a capitale garantito che vengono riconosciuti nel momento in cui si arriva alla scadenza. Possono essere incassati in qualunque momento successivo alla scadenza dello stesso. Lo spauracchio, in senso assoluto, è rappresentato da sempre dalla prescrizione. Andiamo a vedere in maniera dettagliata qual è il termine massimo in tal senso e che cosa succede nel momento in cui questo avviene. Augurando a tutti, ovviamente, una buona lettura.

Buoni fruttiferi in prescrizione: che cosa sapere a riguardo

Come detto, a partire dal momento della scadenza i buoni possono essere riscattati e chiedere la restituzione del capitale investito. A cui si vanno poi ad aggiungere gli interessi maturati nel frattempo e fino ad arrivare al momento in cui sono scaduti. In tal senso, però, c’è da dire che dal momento in cui un buono va in prescrizione esso non può essere più incassato. Decade, infatti, il diritto di ottenere il rimborso sia del capitale investito inizialmente sia degli interessi maturati. Insomma, nel momento in cui subentra l’istituto della prescrizione si tratta di un grave danno.

Persona disperata
Buoni fruttiferi in prescrizione: che cosa sapere a riguardo (Capitaleroma.it)

A partire dal momento della scadenza del buono in questione, il termine che deve trascorrere per perdere il diritto ad avere il rimborso in questione è fissato a 10 anni. C’è da prestare attenzione ad un aspetto non di poco conto. La normativa in questione in relazione alla prescrizione si attiva sui buoni cartacei, che vengono in questi casi versati nelle casse del MEF secondo le leggi in vigore. Il discorso, invece, cambia per i buoni fruttiferi dematerializzati.

In questo caso è importante sottolineare come non ci sia la prescrizione. Al momento della scadenza, infatti, in questo caso il rimborso avviene direttamente sul Libretto Postale o sul conto corrente BancoPosta dal momento che il tutto avviene in maniera automatica.

Gestione cookie