Meta, casa madre di Instagram, sta per lanciare una rivoluzione sulla popolare piattaforma social. Molto presto non si potrà più fare questa cosa.
Nel suo libro L’era della dopamina la psichiatra di Stanford Anna Lembke indaga quello che potremmo benissimo definire il lato oscuro dei social network: la proiezione di un falso sé sul web, dove cerchiamo di mettere in mostra un’immagine idealizzata di noi stessi. Insomma, i social come una vetrina dove esibirsi all’universo mondo di internet.
Altri studiosi – come il sociologo Vanni Codeluppi – parlano non a caso di “vetrinizzazione sociale” per descrivere un modo diventato un’enorme vetrina dove ognuno di noi si espone allo sguardo degli altri. Il problema, dice un’altra esperta come Shoshana Zuboff, è che così facendo soprattutto i giovani rischiano di diventare dipendenti dal giudizio altrui.
Nulla di nuovo sotto il sole, insomma. Meta però ha deciso di prendere sul serio il problema e ha lanciato quella che senza esagerare qualcuno ha già battezzato come una “rivoluzione Instagram”. Con una mossa che ha spiazzato tutti, il gruppo di Zuckerberg ha preso una posizione chiara. Tra poco non si potrà fare più questa cosa su Instagram, ecco di cosa si tratta.
Rivoluzione Instagram: ecco cosa non sarà più possibile fare sulla piattaforma di Meta
Non tutti la prenderanno bene, ma il gigante tecnologico di Menlo Park non sembra intenzionato a tornare indietro: dal prossimo 14 gennaio Instagram dirà addio ai filtri di bellezza sviluppati da terze parti, seguendo così l’esempio di TikTok che a fine 2024 ha imboccato una strada analoga vietando ai minorenni l’accesso ad alcuni filtri beauty.
Di conseguenza chiuderà Meta Spark, la piattaforma usata dagli sviluppatori esterni per creare filtri basati sulla realtà aumentata. La decisione della casa madre di Instagram, Meta, è stata resa pubblica attraverso un comunicato ufficiale con il quale Mark Zuckerberg parla di una «valutazione approfondita» che ha spinto verso la chiusura di Meta Spark a partire da martedì 14 gennaio 2025.
La svolta non porterà a una messa al bando totale dei ritocchi online alle foto. Chi vuole abbellire le proprie immagini da postare in rete potrà utilizzare ancora gli effetti AR creati direttamente da Meta, ha precisato Zuckerberg. Sono già partite le speculazioni e le ipotesi sulle ragioni che stanno dietro alla scelta da parte del gigante tecnologico californiano.
Come detto non sono pochi a puntare il dito sul cosiddetto “look Instagram”. L’accusa è quella di promuovere presso i teenager un modello irraggiungibile di bellezza (spingendoli così verso una sorta di “doping estetico” a suon di ritocchini già in giovanissima età per essere all’altezza di un canone di bellezza decisamente irreale, per non dire tossico).
Atri invece si lamentano per la perdita di uno strumento indispensabile per il lavoro online. Alcune indiscrezioni ipotizzano invece un cambio di strategia da parte di Meta, in modo da acquisire un maggiore controllo sulla realtà aumentata. Nel frattempo il colosso hi-tech si prepara al lancio sul mercato del nuovo visore AR Orion, con un tempismo che a molti non è parso casuale.